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Studio legale Casolaro

Brevi nozioni in tema di "Responsabilità Amministrativa degli Enti" D.lgs 231/2001

2019-09-13 16:59

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Cos'è il D.Lgs 231/2001 e quali novità ha introdotto?


Il Decreto legislativo 231/2001 ha introdotto nell’ordinamento italiano un regime di responsabilità amministrativa a carico degli Enti per alcuni reati commessi, nell'interesse o vantaggio degli stessi, da persone fisiche che rivestano funzioni di rappresentanza, amministrazione e direzione, da una sua unità organizzativa autonoma, da chi esercita di fatto poteri di gestione e controllo e da persone soggette a direzione e vigilanza.
Cosa vuol dire Responsabilità Amministrativa degli Enti?


La responsabilità personale di una Società/Ente determinata dalla mancata predisposizione di un modello di organizzazione e gestione (MOG 231), finalizzato alla prevenzione di uno o più reati realizzabili ad interesse o a vantaggio della società stessa da parte di una persona fisica subordinata o apicale.
Qualora venga commesso uno dei reati previsti dal D.lgs. 231/2001 la Società potrà essere condannata e subire una delle sanzioni previste dallo stesso D.lgs. 231/2001.
E' obbligatorio dotarsi di un MOG 231 (Modello di organizzazione e gestione 231)?


Il Modello 231 non è obbligatorio, tuttavia, in caso di illeciti, la Società/Ente dovrà affrontare una procedimento penale, esponendosi al pericolo di eventuali Misure Cautelari .
Il rapido e continuo aumento dei reati presupposto, ha reso elevato il rischio per molte aziende, che prima si ritenevano poco esposte al problema.


Cos'è il MOG 231 ?


Il Modello di organizzazione e gestione 231  è un sistema di compliance che l’impresa definisce e adotta, per assicurare comportamenti responsabili e rispettosi delle norme attinenti alla responsabilità di impresa. Il modello ha una funzione preventiva e di indirizzo.


Com'è fatto un MOG 231 ?


Il Modello di organizzazione e gestione 231 consiste in un insieme di elementi che vanno a costituire un sistema di gestione preventiva del rischio. Si tratta di disposizioni organizzative, modulistica, procedure, codici di comportamento, software, commissioni, ecc. concepiti in maniera tale da rendere molto bassa la probabilità di commissione di determinati reati (i reati previsti dal decreto).
Il modello organizzativo dipende dalle caratteristiche dell’impresa, dalle attività che svolge, dai suoi processi produttivi, dai contesti in cui opera e dagli interlocutori con cui interagisce.
Gli elementi principali sono: individuazione delle aree di rischio, principi e procedure di controllo, adozione di un documento che disciplini i comportamenti (adozione di un codice etico), istituzione di un organismo di vigilanza e adozione di un sistema disciplinare e sanzionatorio.
Il modello deve essere attuato, ossia scrupolosamente osservato nell’attività quotidiana, e soggetto alla verifica continua da parte dell’Organismo di Vigilanza.


Cos'è l'Organo di Vigilanza?


L'Organo di Vigilanza è una componente caratteristica e centrale del Modello organizzativo 231 e, in genere, dei programmi di conformità ai requisiti.
L’Organismo di Vigilanza (OdV) può essere monocratico o collegiale, con componenti interni e/o esterni.
L’autonomia, l’indipendenza, la professionalità e la continuità d’azione sono i principali attributi che devono caratterizzare un Organismo di Vigilanza.
Per gli enti di piccole dimensioni, il D.Lgs. 231/2001 prevede che l’Organismo di Vigilanza possa coincidere direttamente con l’organo amministrativo.
L’Organismo di Vigilanza è generalmente responsabile di:
- proporre gli adattamenti e aggiornamenti del Modello (ad esempio, a seguito di mutamenti nell’organizzazione o nell’attività della società, di modifiche al quadro normativo di riferimento, di anomalie o violazioni accertate delle prescrizioni del Modello stesso);
- vigilare e controllare l’osservanza e l’efficace attuazione del Modello da parte dei destinatari (ad esempio, verificando l’effettiva adozione e la corretta applicazione delle procedure, etc.);
- gestire o monitorare le iniziative di formazione e informazione per la diffusione della conoscenza e della comprensione del Modello da parte dei relativi destinatari;
- gestire e dare seguito alle informazioni ricevute sul funzionamento del Modello.


Chi può essere nominato componente dell'Organismo di Vigilanza?


Oltre alla necessità di assicurare che l’Organismo di Vigilanza possegga, anche nella sua collegialità, gli attributi di autonomia, indipendenza, professionalità e continuità d’azione, possono essere nominate persone fisiche, già in relazione con la società (ad esempio, responsabile internal auditing, amministratori indipendenti) e/o esterni alla società (ad esempio, consulenti, sindaci).


Il modello organizzativo deve riferirsi alle sole norme indicate dal 231/2001?


Il modello organizzativo deve riferirsi alle norme indicate dal d.lgs. 231/2001 e alle successive leggi che richiamano il decreto stesso. Può però anche riferirsi a più ampi comportamenti che riguardino la responsabilità dell’impresa.


Quali sono le tipologie di reato previste dal Decreto?


La lista dei reati compresi nel Decreto copre potenzialmente tutte le aree di attività dell’impresa:
- reati contro la salute e sicurezza sul lavoro
- reati contro la Pubblica Amministrazione
- reati societari
- delitti con finalità di terrorismo o eversione dell’ordine democratico 
- delitti contro la personalità individuale
- manipolazione del mercato e abuso di informazioni privilegiate 
- reati transnazionali (riciclaggio, traffico di migranti)
- reati di criminalità informatica
- illeciti ambientali
- norme contro il caporalato


Quali sanzioni possono essere applicate all'ente?


Sanzioni interdittive :


- interdizione, anche fino ad un anno , dall’esercizio dell’attività


- sospensione o revoca di autorizzazioni/ licenze/ concessioni


- mancata ammissione a gare di fornitura della P.A.


- esclusione da agevolazioni, finanziamenti, contributi o sussidi e revoca di quelli concessi


- divieto di pubblicizzare i propri beni o servizi, etc..


Sanzioni pecuniarie :


- da minimo di 25.800 € ad un massimo di 1.549.000 €, sulla base del reato e della gravità della responsabilità dell’azienda


Confisca del profitto del reato;


Pubblicazione della sentenza;


Misure Cautelari


Quali i mezzi per ridurre il rischio di sanzioni ?


La legge stabilisce che possono esimere dalle sanzioni l’adozione di un modello organizzativo atto a prevenire i reati presupposto, la sua efficace applicazione, la costituzione di un organismo (detto organismo di vigilanza) preposto a vigilare sul suo funzionamento e sulla sua osservanza e a curarne l’aggiornamento e l’adozione di un idoneo sistema sanzionatorio nel caso di violazioni.
La persona giuridica dovrà predisporre un’organizzazione che prevenga i reati presupposto. Dovrà inoltre vigilare, mediante un Organismo di Vigilanza, autonomo e indipendente, sull’applicazione di tale modello e sulla sua adeguatezza. Dovrà, infine, sanzionare tutte le violazioni di tale modello.


Quali sono i vantaggi dell'adozione del modello organizzativo?


- Riduzione o l’annullamento della sanzione nel caso in cui venga commesso un reato presupposto;
- Adozione di molte norme di buona gestione che portano all’analisi e alla risoluzione di numerose problematiche tipiche delle organizzazioni;
- Maggior protezione dei soggetti in posizione apicale, che possono dimostrare di aver fatto tutto quanto in loro potere per evitare determinati comportamenti o eventi ;
- Rispetto di normative correlate, quali ad esempio quelle sulla salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro, sull’ambiente, sulla finanza ecc;
- Contributo concreto alla diffusione della cultura della responsabilità e della prevenzione all’interno dell’ente;


-Immagine dell’Ente;
- Aggiornamento costante nell’ organizzazione aziendale, al fine di prevenire la commissione di reati che determinano inevitabilmente danni al fatturato ed all’immagine.


Quanto costa un modello 231?


La quantificazione dei costi è in funzione, ovviamente, della complessità e del livello di rischio dell’Azienda.


 Sintesi


L’adozione di un modello 231 è un occasione di legalità e virtuosità per le aziende italiane, le quali a fronte di un primo investimento nei processi aziendali, conseguono una fluidità nell’apparato aziendale, tale da migliorare i processi aziendali attraverso la chiara e delineata divisione di compiti e responsabilità: ciascuno in azienda sa cosa fare e come ed ogni attività viene documentata.


In questo modo la Persona Giuridica riesce ad ottenere la controllabilità della propria vita aziendale ed in caso di eventi/ reato può aver riconosciuta l’esimente dell’aver adottato ed attuato un modello organizzato gestionale virtuoso finalizzato alla prevenzione degli eventuali reati contestabili.



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